mercoledì 20 giugno 2007

l'arrivo...

Eccoci qui, oggi è lunedì 18 giugno 2007 ed è sera…. Sono costretta a scrivere la mail su word prima di connettermi perché le premesse della connessione esistente non sono delle migliori… anche per questo comincio con un resoconto più o meno generale valido per tutti…
Non so esattamente da dove cominciare, per quanto il mondo qui sia davvero strano e diverso da ciò a cui siamo abituati, noi "occidentali", a me non lo sembra molto. Oddio non che mi ci trovi a mio agio come se fossi vissuta sempre qui, però non mi ha shockato trovarmi a camminare in un mondo di neri…..
Certo, vivo in una casa con le mura intorno e tanto di filo spinato sulle mura. La strada su cui affaccia è di terra rossa, costellata da enormi pozzanghere, buche spesso maleodoranti. Ma lì ai bordi della strada e delle pozzanghere di fango ci sono loro, bimbi in mutande, ragazze dai corpi scultorei con i loro vestitini colorati, mamme con un fagotto attaccato dietro la schiena, ragazzi e uomini che sorridono poco, e forse si può anche capire perché.
Venti metri più avanti la strada asfaltata… non farei mai a cambio. Provare ad attraversarla ti fa piombare in quel videogioco anni ottanta in cui la rana doveva arrivare sana e salva sull’altra riva del fiume. Macchine, e che macchina, 4x4, jeep, grand cherokee, e poi una costellazioni di pulmini tipo volkswagen ma della toyota, metà turchesi e metà bianchi: sono i loro taxi collettivi. Anche perché gli autobus non esistono, o meglio ce ne saranno 4 localizzabili solo con il gps in tutta Luanda.
Guidano come dei matti, gli incroci senza semaforo sono un groviglio che a me sembra impossibile pensare di trovarmici in mezzo, eppure dicono che guiderò anche….
Word non mi permette di continuare….
Terça-feira 19 Junho 2007
Word inizia a fare i soliti danni con il nuovo sistema Vista…. Mi si chiudeva inaspettatamente appena provavo ad aprire un documento.
Ho appena finito di fare colazione, molto normale. Tranne che ho chiesto a Ivo(la guardia) di andarmi a comprare due cose e per un litro di latte, un litro di succo e due bottiglie di acqua da litro e mezzo solo la modica spesa di sette euro e mezzo!
Dov’ero rimasta? Il traffico… nel traffico il primo giorno ho visto anche i ninja, quelli che forse in Brasile chiamavano gli squadroni della morte. Due moto, due soggetti per moto, completamente bardati da protezioni antiproiettile. Casco a copertura integrale e insomma quando sono in giro loro è meglio cambiare aria. Vengono spediti a eliminare qualcuno, e loro eseguono diligentemente. Vanno. Uccidono. Tornano.
Nel frattempo ho conosciuto un po’ le persone che lavorano qui e che lavoreranno con me.
Karina, la ragazza di Alberto, nonché segretaria dell’ufficio, Roma l’autista, signore saggio che conosce tutte le strade di Luanda e dintorni, Firmino il logista, simpatico signore che mi insegnava ad attraversare la strada, Jorge tontolone capo progetto locale con cui lavorerò gomito a gomito e Elias soggetto davvero sveglio che ha un modo di fare molto british dopo aver lavorato per 10 anni con Oxfam.
Le impressioni sono tante. Fino ad adesso ho notato che l’impatto primario è che questo popolo non sorrida mai, in un negozio, a uno sportello, per strada. Anche se tu accenni un sorriso raramente vieni ricambiato. Però è vero che tutti quelli che invece ho conosciuto direttamente sorridono e ti fanno anche ridere un sacco. Ora mi sfugge chi mi diceva che il succo è che in Angola c’è gente buona e gente cattiva, tutto sta nel distinguerli. Oddio se poi ci pensi tutto il mondo è così, solo che qui le due classi sono un po’ più estreme con meno costumi di ipocrisia addosso rispetto a noi.
Ieri sera mi hanno portato in una scuola di capoeira… nel senso a vedere un gruppo di gente che si allena a jogar capoeira in una scuola, diroccata senza neanche le luci. Uno spettacolo bellissimo, berimbau, canti e gente che si sfiora in coreografie a volte lente e a volte velocissime, che se sbagliassero si farebbero davvero male.
E la sera prima ho conosciuto Ketta, una delle milioni di ragazze che ogni giorno montano e smontano un baracchino in spiaggia dove ti puoi bere una birra fresca, mentre passano le ragazze a vendere noccioline americane già sgusciate, e quando il sole scende nell’oceano accendono la brace e puoi completare la serata con calamari, baccalà, gamberoni o scorfano alla brace. Un generatore per far andare una televisione in bianco e nero e vedere la nazionale angolana nella coppa africana o per far esplodere le casse di un dolby surround system che pompa una musica a cavallo tra il latino americano e quella da discoteca. E su questa musica ragazze dai corpi bellissimi e antigravitazionali che probabilmente sono anche mamme, ballano sensualmente intorno e addosso a qualche bianco, occidentale.
E già mi ero dimenticata di raccontare quanto sia bello questo popolo. Donne, uomini, giovani e vecchi, senza ovviamente pensare ai bimbi. Volti armonici, sguardi intensi, corpi che fanno capire cos’è la perfezione…
Nel frattempo sto meditando di dare fuoco a questo pc, ma ho trovato un'alternativa: il buon vecchio wordpad, che mi sembra quasi anche più romantico.
Beh, a questo punto andrò avanti a ordinare le idee sul mio lavoro, leggerò il progetto, e appena possibile farò delle foto.. devo ancora capire quanto è tranquillo portare fuori la macchina fotografica...
Sono indecisa se pubblicare tutto questo su un blog privato o mandarlo via mail...
Altro dubbio: scelgo la camera un pochino più grande, al piano terra dove si sviluppa tutta la casa, con un letto quasi da due piazze, che però non ha finestre, se non una che dà sul salone, quindi pochissima luce naturale e soprattutto poca aria; stanza un po' più piccola, sul terrazzo che viene usato da tutti, dove c'è il biliardo che è sicuramente più luminosa ed arieggiata, ma ha anche più zanzare, e quando esci e scendi (le scale sono esterne) sei in mutande davanti a chiunque ci sia (guardia, autista, etc etc).
E' proprio un dilemma....

7 commenti:

Unknown ha detto...

io voto camera di sopra più luminosa con biliardo e discesa delle scale sexy! mooolto più rock'n'roll...

Unknown ha detto...

PAOLO è SEMPRE IL SOLITO....ANCHE DONNINA VOTA PER STANZA CON LUCE NATURALE...
IO DEI NINJA CONOSCEVO SOLO LE TARTARUGHE...ACCIDERBOLI CHE PAURA...
COI TUOI RACCONTI MI SEMBRA D'ESSERE LI CON TE...è UNA SENSAZIONE BELLISSIMA.

Unknown ha detto...

io l'avrei intitolato "l'Angolino".

^_^

quindi è vero... sei lì nel buco nero della terra, cerca di mostrare un po' di disperazione!
si direbbe che sei in gita a varazze :)

m.

micro ha detto...

Sette euro e mezzo?!?!

SETTE EURO E MEZZO?!?!?!

HO LETTO BENE?!?! SETTE EURO E MEZZO?!?!?!?!?

robì ha detto...

forse anche io sceglierò la torre con biliardo, devo solo verificare che le zanzare siano eliminabili... e già, sette euro e mezzo. meno male che almeno mi stanno facendo conoscere le peggiori bettole dove si riesce a mangiare ancora a prezzi abbordabili senza rimanerci!

Unknown ha detto...

Pinga! Ma mi sei diventata scrittrice tutta insieme? Cerca di stare lontana da quelle zanzare bastarde! Ma non c'è nulla che ricordi il Brasile che non siano i ninja?

baciurfi.
ciurki

Unknown ha detto...

sono indietrissimo con i racconti ma contenta di aver sconfitto mostro tecnologia...
il mio amore saprà scegliere il suo nido perfetto..