mercoledì 28 novembre 2007

premessa/aggiornamento

ok, lo so lo so, é l'una e dovrei dormire visto che domani sveglia alle sei per andare nel mio amato cazenga, ma in questo momento i pensieri sono troppi...


ascolto della bossa nova che mi riporta incoscientemente alla mia infanzia, forse papá ne ha ascoltata proprio tanta.... e forse anche in vinile..... tempi romanticamente nostalgici...





io invece sono qui, sommersa dai cambiamenti... di cose viste nuove da raccontarvi ne avrei una caterva (come direbbero a santa maria), ho viaggiato su strade nuove e scenari in eterno mutamento con mio cognato claudio.


Interessantissimo rivedere la propria sensazione di sorpresa totalizzante, colpita da colori, odori, sguardi e anime, quando ormai io comincio a percepire questo scenario come mio...

esercizio utilissimo nell'autoanalisi costante. vedere reazioni paragonabili alle proprie dall'esterno offre una imperdibile possibilitá di non dimenticare, e concedersi all'abitudine.

poi un weekend assurdo con i miei ragazzi, ho deciso di portartli al mare.....

e così via, con un accumulo di cambiamenti che ora nel dettaglio vi racconterò.... usate questa come premessa.. alla fine oggi è il sette dicembre, a milano sono tutti in vacanza, sant'ambrogio patrono della città, e io vado ad affrontare la riunione plenaria....

seguiranno i singoli racconti delle avventure....

a bientot..








mercoledì 7 novembre 2007

stordita...

...ovviamente la poesia Valore non è assolutamente mia, bensì del maestro Erri De Luca...

martedì 6 novembre 2007

affezionata, e oggi mi tornava alla mente

Valore
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finche' dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra' piu' niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che .
Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord, qual'e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

in ritardo, ma vi spiegherò perchè....

e così tornai all'ovile, davvero sono scomparsa per un po' ma non è stato di proposito.... cosa mi distrae.... un libro, davvero avvolgente... un po' di quotidianità.... un po' di calma.... un po' di vita mondana nella settimana della cultura e della lingua italiana nel mondo (james senese.........)....

ed eccovi un racconto che era rimasto in sospeso.....

11 ottobre

E manca ancora una provincia da descrivere, di quelle ancora dei viaggi di fine settembre...

Destinazione: Caxito e l’escursione dovrebbe essere un po’ piú intrigante. Si prospetta una visita sul campo di veri e propri punti d’acqua.

Partiamo piú tardi visto la distanza é un terzo del giorno precedente, ma ovviamente rimaniamo completamente imbottigliati giá fuori dal portone di casa e quindi mille e mille telefonate di scuse che saremmo arrivati tardi.

Andiamo verso nord questa volta, direzione del Nosso Super il supermercato dove si fa sempre la spesa, attarversiamo per l’ennesima volta il Boa Vista. Il quartiere peggiore di Luanda. Devo avervelo giá raccontato. Vere e proprie favelas di materiali improvvisati, legno, lamiere e chissá cos’altro, arroccati su un pendio di argilla che periodicamente scivola giú portandosi dietro una parte del quartiere, file interminabili di donne con bacinelle in strada ad aspettare il camion cisterna pieno d’acqua che gliene venda un po’, bambini che giocano e sguazzano in pozze che definirle pozzanghere sarebbe davvero eufemistico...

E ci si chiede perché neanche l’occhio della cooperazione internazionale abbia il coraggio di levare una voce comune per risolvere questa situazione. Ma nel frattempo restringono la baia con avanzati sistemi di pompaggio di sabbia dal fondo baia per creare un allargamento della penisola.

Si prosegue, a passo d’uomo usciamo verso il Dande, il fiume dove si trova una delle stazioni di pompaggio dell’acqua che viene distribuita alle cittá. Di colpo la vegetazione si infittisce, diventa praticamente forseta tropicale. Verde smeraldo, piante enormi e folte.

E cosí via verso Caxito. Attraversiamo anche una zona dove le piogge hanno distrutto talmente tanto che ci sono ancora pezzi di case in mare, zona dove c’é stata una delle battaglie piú cruente della guerra civile.

Arriviamo finalmente a Caxito. Cittadina normale, piccolina, un po’ tutta sistemata lungo una strada unica, un po’ come accade nei paesini della provincia italiana, precisamente abruzzesi.

Preleviamo l’esperto dell’ufficio provinciale che si occupa dei progetti di acqua. Zoppo. Non capisco se sia poliomielite o cosa, ma l’effetto é che saltelli su una gamba. Ci accompagna lui nell’escursione nei villaggi spersi nel mato (nda foresta). E giá mi incuriosisco, e mi rendo conto che le deficienze fisiche si definiscono tali solo quando lo sono mentali a priori. Non si ferma davanti a nulla, entra e esce dalla macchina alta, si inerpica su sentierini scivolosi di fango che avevo paura io di cadere..... viva la forza dell’essere umano.

Altri ottanta km ci portano a Chesso, municipio della provincia del Bengo. La strada é in via di rifacimento ma é in ottime condizioni, e incontriamo anche i famosi cinesi al lavoro, efficientissimi... Si chiacchierava del fatto che si crede non siano bene integrati nella societá, che a volte non vogliano neanche imparare il portoghese.... finché superando un rullo compattatore di asfalto con davanti una macchina che si era fermato non sentiamo il chinaman inveira “Eeee cota, rapido!!” che non é portoghese ma per la precisione calão, ossia lo slang angolano del portoghese. La e viene usata come intercalare, o come enfatizzante, mentre cota é una espressione per dire «vecchio mio».... sconvolgente....

Passiamo un tratto con del brecciolino. E tornati su una specie di asfalto un nuovo e poco simpatico rumore ci accompagna nella marcia. Pssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss. Abbiamo bucato. Beh non resta che adare avanti sperando che non si sgonfi completamente prima del prossimo villaggio dove fermarci e cambiare la ruota.

Ad un certo punto della strada, dopo aver passato diversi agglomerati di casette di fango e di argilla, il simpatico geremias ci fa segno di fermarci. Esattamente un agglomerato di case di fango e argilla. Bimbi in mutande con occhi che sciolgono anche il piú duro dei cuori di marmo, probabilmente non ci riescono con quelli barbour impermeabilizzati come li chiamerebbe mio padre, ma tanto ne avranno da perderci solo loro.

Non facciamo in tempo a scendere dalla macchina che già sono in due ad aiutarci. Uno il figlio del Soba che sarebbe la figura del capo-villaggio, il saggio, e l’altro invece un ragazzo/signore… qui non è così facile capire l’età delle persone.

In un attimo ci cambia la ruota e poi con loro, e circondati dai bimbi incuriositi e attratti dalla macchina fotografica, andiamo a fare un giro nei dintorni delle case.

Ci portano a vedere da dove prendono l’acqua da bere, per cucinare, per lavarsi, insomma per tutto.

Una pozzanghera.

Una fossa nel terreno dove per umidità si accumula l’acqua.

Torbida.

In Italia la chiameremmo fango.

Non la fanno neanche bollire e così ti spieghi i pancini gonfi di questi bimbi.

Ci mostrano la cisterna che faceva da serbatoio per gravità alle fontane comunitarie, diventata praticamente una discarica.

La differenza dell’animo contadino, di quell’animo ancora legato alla natura (e lì sì che è natura selvaggia e incontaminata anche se a volte minata) disponibile immediatamente a lavorare senza alcun tipo di ricompensa comprendendo fino in fondo che è un bene della comunità avere acqua minimamente in condizioni per essere bevuta. Avrebbero iniziato a lavorare subito.

In città, o meglio nelle periferie, ti rispondono “è lo stato che fa questo progetto, è lo stato che deve risolversi i problemi” e vanno sempre alla ricerca del guadagno, possibilmente monetario sonante.

È triste ma secondo me mette in evidenza palesemente che il nostro equilibrio era lì, dove facevamo parte della catena alimentare del pianeta terra predatori e predati, dove e quando la natura era la nostra risorsa e dipendevamo da lei e non uomini che diventano la risorsa di altri uomini, sfruttati come batterie….

Dove una stretta di mano valeva più di mille pezzi di carta, e l’animo era ancora importante….

Potrei andare avanti all’infinito, ma mi fermo qui, so che alla fine sapete esattamente come la penso, certo che qui questa consapevolezza diventa sempre più forte e più una forza per andare avanti…

una figura. un eroe. um emblema. ricorrente in questo 2007.

[ Don Chisciotte ]

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte,
com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...

[ Sancho Panza ]

Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore...
E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini...
E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza...

[ Don Chisciotte ]

Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...

[ Sancho Panza ]

A proposito di questo farsi d'ombra delle cose,
l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame !

[ Don Chisciotte ]

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...

[ Sancho Panza ]

Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

[ Don Chisciotte ]

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

[ Insieme ]

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !

-Francesco Guccini-