venerdì 17 agosto 2007

spiriti e tradizioni

17 agosto 2007

una settimana nel cazenga non ti lascia neanche le forze di collegarti per raccontare qualche aneddoto a chi ti segue...

in questi dieci giorni ho valutato il personale, ho scelto con enormi difficoltà, lasciando a casa persone che avevano davvero bisogno di quei pochi soldi al mese, ma che non potevo pensare di tenere per diversi motivi.... e mille punti di vista ti passano per la testa, ma rimane il fatto che non si può fare beneficenza nel lavoro a scapito della buona realizzazione del progetto....

ma il lato umano ne soffre comunque....

due amici di alberto hanno iniziato a venirci a trovare in casa, uno di questi suona benissimo la chitarra con una voce da cantastorie, ed ecco che il terrazzo diventa il palco del bairro operario, e storie di vecchia conoscenza angolana vengono fuori.... racconti di nonne che vivono spiriti parlanti dentro di loro, natureza presente e viva nella loro fede, apertura verso idee che noi ormai temiamo dalla nostra razionalità che elimina ombre e paure...

qui tutto torna a un livello più umano, anche se si pagano contraddizioni assurde... ricchezze stratosferiche, gente che lavorando nel petrolio o nei diamanti ha 300 macchine... un mondo dove non si produce nulla, nulla di nulla. non raffinano neanche il petrolio.... il commercio impera... e a quel ravvicinamento a umanità più concrete perde il contatto con l'economia sostenibile dell'agricoltura.... e ha tutti i difetti del nostro "meravoglioso" mondo consumistico...

poi anna, quanta esperienza, con i suoi racconti mi fa salire una voglia di non fermarmi mai... mi ha raccontato dell'afghanistan... quanto estremismo... donne considerate davvero oggetti, non ti parlano, non ti guardano in faccia, e quando capiscono che sai lavorare ti trattano come un essere asessuato. omosessualità di tradizione, che diventa la base dei rapporti umani tra gli uomini, unici abitanti di quel mondo che abbiano diritto a una vita. e le donne, coperte in ogni millimetro del corpo, con una maschera di ferro (!) che copra il viso.... e i burka, teli spessissimi come sacchi, sintetici che si stringono con un cerchio intorno alla testa e arrivano fino a terra. una retina davanti agli occhi e è come se fossi cieca. i burka (così riesci a chiamare le donne) sono sempre accompagnate da bambini che fanno da guida.... quanta assurdità.

certo è che quando pensiamo di aver visto un bel po' di cose nel mondo scopriamo che è come se fossimo appena nati, e che tutto e davvero dico tutto è da conoscere...

un abbraccio enorme a chi mi legge, anche se so che siete tutti in vacanza alla faccia mia....

1 commento:

Unknown ha detto...

Ehi, come vedi io ti leggo e non sono in vacanza. Periodo strano, zero voglia di vacanze. Lascio un commento pubblico anche se non li amo, e quindi filtro il mio pensiero attraverso le poesia, di altri non la mia. Perrò leggi queste parole e falle tue, alla luce di quello che stai vivendo, anche se in origine erano indirizzate a un maschietto e tu mi pare non lo sia...Però sono così universali....

a bientot
mk


Se - Joseph Rudyard Kipling

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;

Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;

Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;

Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;

Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;

Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;

Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,

Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!