domenica 1 luglio 2007

io ballo...

29 junho 2007
un attimo di pausa.... finalmente, alla fine della permanenza degli ospiti italiani qui si è iniziato a delineare il mio lavoro... certo insieme all'entusiasmo sale la paura di non essere in grado ma mille volte meglio la tensione che la noia e la reclusione forzata.


non riesco ancora a trasferirmi anche se la decisione ormai è presa. decisamente la stanza del terrazzo. c'è anche una sauna nuova di pacca sopra.
ho preso le redini della situazione in mano e i collaboratori inziano già a darmi un po' ascolto. mi rendo conto solo a volte che sono qua da poco meno di due settimane e già vorrei avere tutt sotto controllo. strano essere l'uomo, follemente intimorito da ciò che non controlla...
anche la situazione casa migliora, settimana prossima l'idraulico mette a nuovo i bagni, lunedì dovrebbe arrivare un internet decente e inizia la lotta contro gli scarafaggi...


novità in cui mi sono imbattuta... ho assaggiato due nuovi frutti: il moqqua (ho cercato di riprodrre il suono del nome) frutto dell'imbondeiro, ossia del baobab. uno zuccotto allungato enorme con la buccia di legno e l'interno costituito di semini ricoperti di una polvere bianca compressa che si succhia. ancora non so se è di mio gusto. e un altro fruttino tondo come un lime un po' più grande che però non mi ricordo come si chiama con la buccia abbastanza dura (si apre come un uovo) e all'interno ancora semini ricoperti di un polpina da ciucciare molto dolce che ha un po' il sapore della cotognata.


Ovviamente sto conservando i semini per zio rossano. Non si sa mai che riusciamo a far crescere un baobab a san vincenzo...
La zanzariera non è ancora stata montata, anche perchè non so bene quale cemento usino qui ma è imperforabile se non con chiodi d'acciaio di un certo spessore..... e quindi attendo speranzosa per attaccare i miei papaveri adesivi e il mio boschetto di bambù.


01 julho doismil e sete

nuovo mese, nuova vita.
la dispensa è piena, ieri ho saccheggiato il "nosso super", un po' la coop angolana. prezzi normali e ho fatto scorta. carta igienica e latte. polli congelati e yogurt. detersivi e anti scarrafoni. farina e lievito (e oggi provo a fare la pizza senza mozzarella). ceci e fagioli.
un supermercato bello grande. vuoto. gli unici clienti erano affollati intorno al banco che vende riso, farina di mais e arachidi (jinguba) a peso e a un prezzo accessibile.
certo la pasta non c'era. e neanche i pelati. solo doppio concentrato di pomodoro.
e così facciamo un salto al supermercato dei ricchi. pasta barilla, agnesi e divella. e ogni tanto anche la de cecco.
pelati di marche meno conosciute ma mi dicono buone.
il resto a prezzi incredibili. ma davvero. un barattolo di olive sette euro. un barattolo vuoto di plastica ermetico sette euro. ho smesso di guardarli per decenza. uscendo c'erano dei frigoriferi... 900 euri. mi tengo gli scarrafoni.
questo era l'interno, per arrivare alla coop angolana siamo passati in mezzo al quartiere Boa Vista... esattamente quello che avevo visto dall'alto dele case dei diplomatici.... senza parole. qui addirittura alcune case non avevano neanche i mattoni. solo lamiera da tutti i lati e mi chiedo cosa ne può rimanere quando il terreno su cui tutto questo è costruito diventa un ammasso di fango....
abbiamo passato un fiume-discarica dove alcuni ragazzini facevano il bagno con una camera d'aria di un camion.....

poi torni a casa, una casa con la guardia, il filo spinato, l'acqua corrente, il generatore per quando va via la luce, e riempi la tua dispensa per ricreare esattamente il mondo ce hai lasciato, inconsciamente trovando conforto e certezza in 4 pacchi di spaghetti... siamo davvero troppo lontani da tutto quello che può essere il concetto di vita. ci siamo circondati di milioni di comfort che ci permettono di vivere fino a cent'anni e l'allontanamento del senso di caducità, di provvisorietà che caratterizza la nostra esistenza ha fatto perdere valore al nostro tempo. loro, loro che si vedono morire i bimbi per una diarrea, e che perdono la mamma per un'eptatite quando non ho neanche 25 anni, io so che scoprirò che loro hanno ancora ben presente il valore della vita....
.
torniamo a un racconto futile. i balli da salone.
ieri sono stata al festeggiamento del compleanno del maestro di capoeira. ambiente carino, sopporto poco quelli che vengono chiamati "espatriati", la comunità internazionale che lavora qui. ma per fortuna non erano molti.
dopo un accenno capoeirizzante, eccoli, i temibili balli di coppia.
qui si balla la chissonga (non so come si scriva, questo è il suono che fa il nome) e via a due passi stabiliti e sinuosità peggio della lambada. vai a fargli capire che io non sono mai riuscita a ballare nemmeno un alligalli!
e loro ballano. all'inizio pensavo fossero tutte coppie che stavano insieme da vent'anni e invece no, si balla con chiunque in quella maniera.... e noi che siamo abituati a ballare da soli come facciamo?
ho paura che mi toccherà imparare...

5 commenti:

Unknown ha detto...

per la tua focaccia :D
un bacio

http://youtube.com/watch?v=bPD_tIIX3SU

Unknown ha detto...

Sempre detto che dovevamo prendere lezioni di salsa! Qui fa tanto caldo, ma suppongo che non sia nulla paragonato a quello che c'è da te...

Ci sentiamo tra poco.

chicca

Unknown ha detto...

heiiii liskiza..
ti chiamo dopo mi sa speriamo di riuscirci....devo sentirti..................

Unknown ha detto...

wuè!!!
grande robie!
ti ricordo che la tua vera missione non è trovare te stessa ma trovare un posto dove ci siano le onde buone per SURFARE chiaro?!?


NON PERDERE TEMPO!!!

;)

riCC

cate ha detto...

abbiamo sempre fatto le schizzinose.. no, no niente bachata, niente aventura e balli pegaditos, noi solo rock n' fuckin' roll e ora ti trovi impreparata a ballare una simil lambada pachanga, ma si impara anche quella.
il tuo mondo diverso in un mondo tanto diverso, e tu l'alieno perfetto, omino degli spaghetti..

ti abbraccio,

pupazzo dei detersivi