martedì 24 luglio 2007

pecore, rose e...

24 julho 2007

e così altri giorni passarono nella terra del cazenga.

l'altro giorno sono stata lì tutto il giorno, cercando di risvegliare un po' di interesse in questi 20 ragazzi che stanno lavorando per il progetto come mobilizzatori della popolazione. sembra quasi un'impresa impossibile, una serie di elementi che si combinano: non hanno una istruzione elevata, e questo ha contribuito ad abbassare il loro livello di concentrazione. riescono a mantenerla per pochissimo. e poi le solite negligenze di chi lavora per lo stipendio e non per la missione e in questo campo questo non può esistere, si sta cercando di cambiare il mondo con passi quasi invisibili, ma convincere un gruppo di persone che da soli possono rallentare l'arrivo dell'epidemia di colera non è facile, e soprattutto non è una cosa che accade da sola.... già io non so da dove partire...

poi in giro con loro a intervistare la popolazione.... e così mi è partito un altro pensiero.... ma avete mai provato a immaginare di essere gli unici "diversi"? noi parliamo di integrazione del diverso, degli extracomunitari, dei portatori di handicap, di qualsiasi concetto di minoranza rispetto alla massa... ma qui ho capito che è impossibile mettersi nei loro panni senza averlo mai provato nella realtà. e così me ne sono resa conto. in piedi in mezzo a una strada che dava sbocco in un grande mercato dove vendevano tutto e che come pavimento aveva uno strato sedimentato di spazzatura. beh ad un certo punto ero stanca di essere fissata da tutti. me ne sarei voluta andare pur sapendo che è la scelta peggiore. però i bambini con la loro immediata ingenuità si fermano, ti fissano, tornano indietro. alcuni sorridono altri ti guardano diffidenti. gli adulti hanno sguardi comunque sulla difensiva. e mi sono resa conto che in quel momento avrei potuto capire. l'unica, spesso e volentieri l'unica bianca. anche i bambini te lo urlano dietro brancaaa brancaaaa non è un peso, non è detto come insulto ma solo come curiosità al contrario di ciò che succede a casa nostra a ruoli invertiti.

ma mi sono resa conto che è stancante. quello che stanca è non sentirsi mai a proprio agio. ovunque tu vada ti guardano osservano scrutano studiano... ma forse troverò il modo di approcciare queste situazioni.. e loro in generale.. i loro linguaggi di segni, il loro slang (calão) e tutto ciò che ti rende riconoscibile...

poi domenica sono andata al mare. fuori da luanda per la prima volta. Cabo Ledo. un posticino sul mare ai bordi del parco nazionale più grande. lungo il viaggio ho visto paesaggi bellissimi, ho visto finalmente i baobab! che albero magnifico. spoglio con dei frutti enormi e con la corteccia durissima che pendono come se fosse un albero della cuccagna. qui si chiama imbondeiro e il frutto muqqua.

poi il fiume kwanza. e ancora radure e baobabbeti (???). il cerchio di volpi addomesticate, pecore in scatole di cartone, rose da difendere a tutti i costi e di piccoli principi si chiude.

il mare bello anche se alla fine ci siamo fermati in un posto dove c'erano più bianchi che in tutta luanda. e tutto il resto era deserto! l'oceano è freddo e finalmente ho visto le onde che mi era stato chiesto di cercare. correnti belle forti che mi è venuta anche paura a farmi il bagno..

sole tenue e tiepido anche perchè è inverno. mi sono colorata pochissimo e anche senza mettere crema... non ho speranza, assomiglierò sempre di più agli albini...

e poi ristorantino. choco grelhado = super calamaro gigante inciso a quadratini e grigliato con patatine fritte. delizioso. ma caro. se poi si pensa che si è in africa viene da piangere. 17 euri.

e oggi l'incontro annunciato da una premonizione a san vincenzo prima di partire.

la scolopendra.

meno male che ho scelto un gatto che sembra intelligente. si è lanciato verso una cosa in movimento in casa da un mobile alto due metri. ed era lì che impediva la fuga del mostro. ucciso con sette ciabattate e conservata da fotografare. fa davvero schifo e repulsione.

ho fatto una torta, tutta sbattuta a mano... una tragedia, mi stanno venendo muscoli da pugile. e poi insieme a karina ho fatto il gelato di mukkua, tipo ghiacciolini, conservando tantissimi semini che sembrano fagioli da portare a zio rossano. magari con qualcuno mi faccio una collana...

ieri sera sono tornata a osservare la lezione di capoeira. più li guardo più rinuncio all'idea di farla. sono davvero veloci, e non c'è mica distinzione tra chi non ci ha mai provato e chi lo fa da quando aveva sei anni. anche se loro ti aiutano un sacco. ma io sono un po' troppo sacco di patate... o sarà il vero imbarazzo..

guardarli è uno spettacolo, mi piacerebbe poterli fotografare, ballano, mimano, volano, sono velocissimi o lentissimi. e poi vedere la capoeira bassa, quella angolana è uno spettacolo.... speriamo di poter fotografare..

di tutte queste parole trovate foto nuove sempre lì, nelle immagini dell'angomino... domani metterò delle didascalie, dopo la giornata pessima che mi aspetta. il personale non è per niente al livello che mi aspettavo. disorganizzazione e lassismo. domani strigliate a tutti. speriamo bene.

buonanotte a tutti, mi rifugio nella mia piccola camera senza mobili e ancora con le valigie piene...

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